Festa dello Zuccherino

La storia della Festa dello Zuccherino in ricordo del suo fondatore Lino Veggetti

A Grizzana il 15 agosto si celebra da sessant’anni la tradizionale Sagra dello Zuccherino. È da sempre una festa particolarmente sentita, un tempo accompagnata tutto il giorno da competizioni popolari come il tiro alla fune, la pentolaccia, l’albero della cuccagna, la corsa nei sacchi, fino al pezzo forte della giornata che era la corsa dei somari, con numerosi cavalieri che si cimentavano in un itinerario stabilito lungo la via Pietrafitta, ma soprattutto la sfilata di Re Zuccherino. Nelle prime edizioni la parata era aperta da una carrozza trainata da somari, poi sostituiti da buoi e infine dal più moderno trattore: ancora oggi al seguito del Re una corte in costume percorre il paese e ai lati la folla che assiste al passaggio del corteo reale afferra gli zuccherini lanciati al “volgo”.

Come sempre, dietro a una manifestazione c’è un ideatore e assieme a lui un gruppo di persone che si dedicano con passione all’organizzazione e alla riuscita degli eventi collegati. In questo caso vogliamo tracciare un breve profilo della persona che nel dopoguerra si fece promotore di questa festa nata ufficialmente nel 1951.

La persona in questione, il fondatore, è Lino Veggetti, nato a Grizzana il 26 settembre 1898, carabiniere in gioventù, indimenticato Presidente della Pro Loco per oltre venti anni, nella vita di tutti i giorni impiegato nella locale filiale del Credito Romagnolo fino al 1960, ma soprattutto proprietario della Pensione Italia, che realizzò ristrutturando negli anni la residenza di famiglia e costruendo sul terreno dove sorgevano stalla e fienile del suo podere, in località Strada, all’ingresso del paese per chi proviene da Pian di Setta, cucina e sala da pranzo.

Oggi famosa per essere stata sede di villeggiatura per alcune estati di Giorgio Morandi che qui dipinse alcuni dei suoi paesaggi alla fine degli anni Cinquanta​, la Pensione Italia è stata anche privilegiato luogo di ritrovo per i giovani fino alla fine degli anni Ottanta, in particolare da quando a metà anni Sessanta vennero fatti i lavori di sbancamento per ospitare il bar con il juke-box. Altri ospiti illustri sono stati i gruppi di turisti pittori tedeschi che con i loro insegnanti di Kassel (Assia), a partire dal 1981, per una decina di anni sono scesi regolarmente a Grizzana per condurre i corsi di pittura all’aria aperta nei luoghi dell’ispirazione morandiana.

Coinvolgente e determinato, dotato di notevole iniziativa e con uno spirito d’impresa più vicino ai giorni nostri, Lino non dedica le proprie energie esclusivamente alla sua attività commerciale e il suo interesse è rivolto in primis al paese, al suo sviluppo turistico, consapevole che la ricettività e l’accoglienza sono essenziali per vincere la sua scommessa.

Significativi in questo senso i modi che usa per far conoscere il suo lavoro e di riflesso valorizzare Grizzana. Chiariamo quanto sopra con due esempi di ​promozione pubblicitaria ​ante litteram d​a lui ideati: ​è il caso di due cartoline davvero singolari oggi molto ambite dai collezionisti, delle quali una disegnata a matita, riguardanti la Pensione Italia, che riportano brevi testi poetici.

La prima recita ​Fuggi d’estate la città malsana / refrigerio seren, viver che ammalia / li troverai sui colli di Grizzana / a la Pensione Italia,​ firmata da F. Ravaglia mentre la seconda, firmata F. Ravagli (sic) con disegno di Cesarino Vincenzi recita ​Una plastica verde, una marea / di poggi e cime, una pace perfetta /come sorgente l’anima si bea/ Quassù tra Reno e Setta; sul verso, nello spazio riservato ai saluti, con strategia comunicativa d’altri tempi si riportano i dati essenziali: ​A soli 35’ da Bologna / Km 10 dall’Autostrada del Sole / Panorama ineguagliabile / passeggiate comode / aria salutare / Pensione Italia / 40 letti / 150 coperti / Ottima cucina​.
Dulcis in fundo è questo forse il primo documento in cui si ritrova in calce il celebre motto “Grizzana risana” che da un cartello all’entrata del paese accoglie da anni i visitatori.

È curioso sapere, come ci ha raccontato la figlia, la Signora Maria Teresa, che l’idea venne al padre da un ricordo d’infanzia, quando il regalo più gradito in occasione della Cresima fu una collana di zuccherini portata orgogliosamente al collo, da tutti ammirata, che gli portò gioia e felicità. E fu forse per un analogo sentimento di solidarietà verso gli altri che quando, nell’immediato dopoguerra, al termine di un necessario periodo di ricostruzione finito il quale si può finalmente guardare con ottimismo al futuro, dopo l’impresa finalmente portata a termine dell’inaugurazione dell’albergo nel 1950, decise di organizzare la prima sagra del 15 agosto, la intitolò al tipico dolce montanaro.

Dalle testimonianze orali che oggi ci è stato possibile raccogliere, a distanza di quasi trent’anni dalla scomparsa, emerge il ritratto di una persona generosa, disinteressata, grande appassionato del gioco delle bocce, con in testa una idea fissa, promuovere il paese all’esterno, al punto che in occasione della mostra commemorativa di Morandi a Grizzana del 1966 chiese alla sorella dell’artista, Dina, il permesso di proporre l’accostamento del grande artista al paese, ottenendone un cortese ma netto rifiuto​.

Nel 1984, sentendo avvicinarsi la fine, il suo cruccio era di non poter essere presente alla visita a Grizzana del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, attesa il 14 ottobre, ma rientrato in tempo dall’ospedale si fa sistemare in poltrona sul balcone della Pensione da dove assiste, salutando, il passaggio del corteo presidenziale. Si spegnerà poche settimane dopo, il 3 dicembre 1984, con un rimpianto: avrebbe voluto fare ancora cose per lo sviluppo del suo paese, aveva accarezzato l’idea di costruire casette in quella pineta a fianco dell’albergo che era stato lo scopo della sua vita e il suo orgoglio, dove in gioventù aveva ricavato un personale campo da bocce, sfidando gli amici in interminabili gare.

In un certo senso Lino è stato una istituzione a Grizzana, una persona molto popolare e benvoluta da tutti perchè sempre disponibile, così come la moglie, Pantaleoni Artemisia detta Flora, maestra per tanti anni alle elementari del capoluogo e la definizione più appropriata, con la quale oggi lo vogliamo ricordare, è una semplice frase di Pio Leoni che diceva sempre alla figlia: “Quando tuo babbo è in giro a Grizzana, si riconosce il signore distinto e gentile che viene in paese”.

Ora, a conclusione di questo breve profilo con il quale abbiamo inteso fare luce su una storia di vita e di festa, su un personaggio che merita di essere ricordato perchè ci ha lasciato in eredità una manifestazione attorno alla quale tutta una comunità si ritrova e perchè i giovani che ne hanno raccolto il testimone mantengono viva la tradizione tenendo conto del suo insegnamento, invitiamo i lettori a riconoscere i soggetti nella foto che accompagna l’articolo​: scattata da Andrea Palmieri con una macchina fotografica Condoretta, vede Lino Veggetti in primo piano sulla via Pietrafitta davanti a sei giovani cavalieri e alcuni spettatori in attesa della partenza.
Sono analoghe le immagini di un video inedito presentato pochi giorni fa dove, grazie alla passione di un cineamatore dell’epoca, si è recuperata addirittura una immagine di Morandi all’uscita dalla Messa domenicale nel 1962 ma soprattutto si sono viste immagini molto significative legate alla sagra e alle persone che la animavano, come Francesco Veggetti, incontrastato Re Zuccherino per molti anni​.

In conclusione, mentre già profuma di zuccherini l’aria di Grizzana Morandi, la festa ha inizio.

Claudio Cappelletti