Primo itinerario

TUDIANO-POGGIO VEGGIO-CA’BENASSI POGGIO MEZZANO CASA MORANDI- FIENILI DEL CAMPIARO

Lungo questa direttrice troviamo una serie di borghi di origine medievale ben conservati, strutturati su un’antica viabilità prima etrusca e poi romana. 
Tipici borghi di pendio fortificati dove l’edilizia civile si coniuga con quella militare. Vediamoli assieme: Tudiano con il suo oratorio romanico che conserva un affresco del XIV secolo, Madonna in trono con bambino, Poggio di Veggio con la sua casa torre cinquecentesca con simboli comacini, Ca’ Benassi bell’esempio di borgo medievale, Poggio Mezzano con la cinquecentesca Torre S. Michele, luogo per eccellenza assieme al Campiaro dell’ispirazione morandiana. In seguito, si giunge al capoluogo con la Chiesa di S. Michele Arcangelo. 
Ci si può fermare per visitare Casa Morandi e i Fienili del Campiaro, in un’area che è rimasta pressoché inalterata dai soggiorni del grande artista bolognese Giorgio Morandi, che amò e immortalò tante volte nella sua opera questi paesaggi. 

MONTOVOLO – TAVERNOLA –  MONTEACUTO RAGAZZA

Si consiglia di proseguire verso Montovolo, visitando Stanco di Sotto arroccato sul fianco del monte omonimo Tavernola, residenza municipale fino al 1882. Poi Prada con il suo edificio agricolo residenziale, originario del ‘500. Interessante anche la chiesa, purtroppo ora in rovina, ed infine la Macina, nucleo rurale fortificato del XV secolo. 
Dopodichè si prosegue verso la Collina di Monteacuto Ragazza col Palazzo Vannini, prima residenza municipale, con meridiana e rosa commacina in arenaria. In queste ultime zone, con Orelia alla fine del secolo scorso, sono stati rinvenuti significativi reperti etruschi ora conservati al Museo Civico Archeologico di Bologna. 
Infine, si arriva a Scola con un ultimo strappo si sale verso Montovolo passando per Campolo e Sterpi, dove è possibile ammirare un singolare affresco murale ottocentesco e l’Oratorio della Madonna Auxilium Christianorum. Dopo un itinerario così lungo, in cui occorrerebbero oltre otto ore a piedi, é inevitabile sostare proprio a Scola e dedicarle una visita più attenta perché si tratta di uno dei borghi di origine medievale meglio conservati dell’intero Appennino bolognese. 

Scola

Scola, già oggetto dell’attenzione di storici, appassionati e studenti, ha una origine militare bizantina, databile presumibilmente intorno al VI secolo, e nei secoli successivi assume una fisionomia difensiva con l’innalzamento di torri che permettono la sicurezza del borgo.
Quello che si affaccia sulla piazzetta è l’edificio più importante, con feritoie ai lati, la scritta sul portale e una torre annessa all’entrata del borgo che rivela pitture con simboli comacini tradizionali. Seguendo le stradine che portano nella parte bassa del borgo si possono notare un forno quattrocentesco con mensole scolpite, finestre con formelle di arenaria incise con simboli comacini e le chiavi del Papato. 
Da qui si arriva al bellissimo esemplare di cipresso considerato monumento arboreo che assieme all’oratorio è il simbolo di questo borgo. Si può vedere in lontananza Ca’ Dorè, una casa torre quasi intatta  nella sua forma originale. 
Conclusa la visita di Scola si sale a Montovolo, a S. Maria della Consolazione, primo Santuario dell’Arcidiocesi di Bologna risalente al XII secolo, conserva la statua della Beata Vergine (sec. XV-XVI) e una cripta a tre absidi ed è quello che resta della chiesa più antica. Poco più in alto, l’Oratorio di S. Caterina con all’interno ciclo di affreschi quattrocenteschi. Salendo ancora pochi metri si arriva sulla cima da dove si può ammirare un bellissimo panorama sulla Valle del Reno.