Terzo itinerario

PIOPPE DI SALVARO-CREDA -MONTE SALVARO-MONTOVOLO

Un terzo itinerario è rappresentato dalla memoria storica recente, quella che ci riporta alla seconda guerra mondiale e alla strage di Monte Sole. Scendendo alla stazione ferroviaria di Pioppe di Salvaro ci si può incamminare verso la Botte di Salvaro dove vennero trucidati 45 civili. Alle spalle l’ex canapificio Turri è un interessante esempio di architettura industriale e imprenditoria in montagna a cavallo del secolo. 
Si prosegue per Creda, altro luogo dove la barbarie nazista massacrò 70 civili con numerose donne anziani e bambini, per poi salire a Monte Salvaro che assieme a Montovolo è la cima più alta nel Comune di Grizzana. Siamo ora nel cuore di Monte Sole che ci riporta al primo itinerario seguito.
Abbiamo esaminato velocemente da un punto di vista storico, architettonico artistico e ambientale un territorio dove un amalgama felice di arte cultura e natura fa emergere punti di interesse notevole per il visitatore, un territorio ideale che una volta conosciuto in un fine settimana lascia il desiderio di tornare. 

Protagonisti della nostra terra

Seguendo un percorso che dapprima fu dell’Abate Serafino Calindri, il quale alla fine del Settecento lasciò nel suo: “Dizionario Corografico della Montagna bolognese”, una testimonianza importantissima dei siti appenninici bolognesi visitati, poi gli storici Arturo Palmieri e Luigi Casini e infine del fotografo Luigi Fantini. 
Questo ultimo compì nel 1939 un censimento fotografico di inestimabile valore sugli antichi edifici della montagna bolognese, fissando per sempre aspetti e particolari che in qualche caso si sono irrimediabilmente perduti. Una impresa che affiancata alle cartoline prodotte a cavallo del secolo costituisce un patrimonio iconografico essenziale per la conoscenza  e la memoria della nostra zona. 
Restano da ricordare i personaggi famosi, in parte già citati, protagonisti in questa nostra terra. Tra essi emergono naturalmente Giorgio Morandi, considerato uno dei maggiori pittori e incisori del Novecento, lo storico della montagna bolognese del medioevo avvocato Arturo Palmieri, il politico e letterato Cav. Emilio Veggetti, il medico Conte Cesare Mattei, il politico e imprenditore Cristoforo Turri, l’orientalista e patrologo abate Giovanni Luigi Mingarelli, il pittore Domenico Pedrini e il politico e scienziato Giovanni Maria Atenodoro Mingarelli.